Aperture dal 26 aprile: Un primo passo per tornare a parlare di progettualità
Parma, 17 aprile 2021 – «Un’apertura inaspettata, in tutti i sensi». È questo il primo commento del presidente Parma Quality Restaurants, Andrea Nizzi, dopo la comunicazione del capo del Governo sul ripristino della zona gialla dal 26 aprile e l’apertura dei ristoranti anche alla sera. «Certamente la possibilità di utilizzare solo i tavoli all’aperto non accontenta tutti, pensiamo ai locali dei centri storici, per i quali gli spazi all’esterno a volte mancano o che comunque spesso sono molto ridotti. Ma questo cambio di rotta così veloce non era sicuramente previsto, la nostra categoria inizia a essere ascoltata – spiega Nizzi -. È certamente solo un primo passo, ma indispensabile per tornare a parlare di progettualità, senza la quale un ristorante non può lavorare. Da qui ora occorre andare avanti. La bella stagione è alle porte e dopo tanto tempo sono state stabilite delle regole chiare per i ristoranti, un altro aspetto sul quale finora mancavano parametri ben definiti».
«Ormai eravamo convinti che con le riaperture avremmo dovuto aspettare il prossimo mese e invece non sarà così. Se saremo in zona gialla potremo tornare al lavoro il 26 aprile, potendo così sfruttare la festività del Primo Maggio, una data sempre ricca di prenotazioni per i pranzi fuori casa. Già oggi alcuni clienti hanno iniziato a chiamare per sapere se potevano prenotare un tavolo per le prossime settimane e a che condizioni e ho potuto rispondere, dare delle informazioni chiare e non solo delle indicazioni o previsioni – prosegue il presidente del Parma Quality Restaurants -. Se pensiamo allo scorso anno, quando abbiamo riaperto c’era molta paura nelle persone, non si sapeva cosa sarebbe successo e da parte del Governo non erano state date delle indicazioni precise su come gestire i nostri locali, c’era confusione e incertezza. Questa volta invece è diverso e in più abbiamo l’esperienza passata. Ora tocca a noi lavorare bene, come la maggioranza dei ristoratori ha sempre fatto, dimostrando così che il problema dei contagi non sono i ristoranti e questo sarà un ulteriore passaggio per riaperture sempre maggiori».
«Come imprenditori la creatività non ci manca e continuando a confrontarci e a far sentire la nostra voce, anche nel dialogo con le istituzioni, credo si potrà trovare soluzioni anche per le realtà maggiormente in difficoltà con i plateatici o che si trovano in aree più svantaggiate dal punto di vista climatico» conclude lo chef Nizzi.